FINCHE’ LA BARCA VA… ED I SINDACI SONO UNITI SI E’ ANCORA IN TEMPO PER RINTUZZARE LE IDEE DEL COMMISSARIO SOTTILE





CATANZARO – Continua il braccio di ferro tra i sindaci dello Jonio cosentino e crotonese ed il commissario per l’emergenza ambientale in Calabria, Goffredo Sottile, circa la temuta realizzazione di un inceneritore nel comune di Scala Coeli, il secondo del cosiddetto “sistema Calabria” che si accoda alle due linee dell’impianto di Gioia Tauro, funzionante a “regime ridotto” per le note vicende giudiziarie ed amministrative.
I primi cittadini di Scala Coeli, Cariati, Terravecchia, Mandatoriccio, Campana, Crucoli, Umbriatico, Crosia e Calopezzati, si sono incontrati ieri mattina, presso la sede della regione Calabria, con il delegato governativo Sottile per definire la questione del cosiddetto termovalorizzatore, osteggiato dalle popolazioni e da tutti i consigli comunali del territorio.
Al vertice era presente pure l’assessore regionale all’ambiente, Silvio Greco, il quale, secondo quanto riferitoci dai presenti, sposa totalmente la “causa” delle comunità che si oppongono alla costruzione di inceneritori in una zona “ad alta vocazione agricola, garantita da certificazioni biologiche e colture a denominazione di origine protetta e di indicazione geografica tipica, secondo le normative dettate dall’Unione Europea.
Quello col Sottile non deve essere stato un abboccamento idilliaco se, a parere dei commenti che abbiamo raccolto ieri pomeriggio, i toni non sono stati propriamente sereni.
Il commissario, che risponde direttamente alla presidenza del consiglio dei ministri (leggasi Berlusconi) avrebbe insistito: “Non faremo la discarica, ma dovete accettare un inceneritore”.
I toni, sembra, si sono elevati, ma un coro univoco, a dimostrazione che certi comprensori, quando vogliono, sanno esprimere una unità di intenti robusta e seria, se non fa barcollare il Sottile convince il responsabile calabrese dell’ambiente a schierarsi coi sindaci: l’inceneritore, o, impropriamente, il termovalorizzatore, non s’ha da fare.
Dunque, che il commissario cerchi altrove.
Le divergenze tra gli interlocutori si acuiscono, ma il Sottile sembra “cedere” perché, ad un certo punto, chiede ad un suo collaboratore di stilare il verbale della riunione che non è gradito dai sindaci: non riporta totalmente la netta e precisa determinazione degli amministratori locali espressa nel consiglio comunale congiunto di Cariati, ma vergognosamente non trasmessa, chissà perché, alla stampa.
Sono attimi concitati: tutto è da riscrivere.
Qualche funzionario si offre volontario per aggiungere i “pezzi” mancanti, ma intanto il Sottile si allontana:”Due minuti soltanto”.
Ed i minuti diventano ore, fino a quando i signori primi cittadini del lembo più bistrattato della Calabria perdono la pazienza e, dopo un paio d’ore di vana attesa, decidono di congedarsi dalla canicola catanzarese.
Morale: nulla è stato deciso o tutto è ancora da decidere.
La classica spada di Damocle, a seconda delle opinioni, pende ancora sulle teste dei cittadini ed il “deus ex machina” pare essere il governatore Loiero a cui spetterebbe l’ultima parola.
Stiamo a vedere come va.

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