SULLA QUESTIONE OSPEDALE INTERVIENE IL SEGRETARIO DELL'UDC DI CARIATI: "E' UNA VERGOGNA"
CARIATI - “Quello che sta succedendo in questi giorni nella sanità calabrese, ed in particolare sull’ospedale “Vittorio Cosentino” di Cariati, è talmente vergognoso ed inaccettabile da provocare più di una giustificata e forte indignazione”.
Pensieri e parole di Domenico Liguori, segretario locale dei centristi dell’Udc, secondo cui se “è possibile condividere la tesi dell’ottimizzazione della spesa sanitaria, anche se abbiamo dimostrato con i dati aziendali che l’ospedale di Cariati ha prodotto meglio e di più di altri ospedali pur con l’impiego di minor personale, non potremo mai accettare che ci venga tolto il diritto alla salute ed alle cure come sta succedendo in questi giorni”.
Per Liguori è infamante “prendere in giro chi soffre ed ha bisogno: siamo dinanzi a un reato gravissimo che sicuramente in un sistema di non certezza della legalità non verrà mai perseguito, ma prima o poi a qualcuno si dovrà rendere conto”.
Insomma, “dateci la possibilità di trovare posto in strutture ragionevolmente raggiungibili, costruite il mega ospedale super tecnologico della sibaritide e poi chiudeteci pure i reparti: non ne facciamo una questione di campanilismo. Ma come si può pretendere di procedere prima con la chiusura dei nostri reparti e poi attendere le nuove strutture che chissà quando verranno realizzate? Come si può pretendere di inviare un malato, anche grave, da codice rosso, a mendicare un posto lungo la statale 106 (trafficatissima ed interrotta per lavori soprattutto nel periodo estivo) in chissà quale posto sapendo che è più probabile che muoia prima di arrivarci?”.
Ciascun signore della politica, ad ogni livello e di ogni colore, di oggi e di ieri, deve sapere che “a giudizio di tutti i cittadini bisognosi di assistenza sanitaria, sarà ritenuto, almeno moralmente, responsabile dei disagi, della mancanza di assistenza e anche dei decessi di tutti gli sfortunati del nostro territorio che avranno bisogno di cure e di interventi in tempi rapidi”.
Ringraziamenti amari: “Visto che comunque bisogna soccombere, anche perché nessuno ci ha tutelato e ci può tutelare, come tutti i cittadini che hanno frequentato le corsie del nostro nosocomio, vorrei ringraziare gli operatori, gli infermieri, i medici che hanno lavorato a ritmi strazianti, sacrificando anche le ferie e le famiglie per mantenere in vita alcuni reparti fino all’ultimo; tutti coloro i quali hanno saputo offrire ai pazienti non solo la loro indiscussa professionalità, ma anche tanta amicizia, tanta umanità, disponibilità e vicinanza nella sofferenza”.
De profundis: “Il nostro ospedale sta morendo nella totale indifferenza di molti che bendandosi gli occhi con i pennacchi e distraendosi con le solite feste e sagre di stagione, riescono a pensare ad altro”.