Sul decentramento della sede INPS intervine Cittadinanzattiva Per Luigi Mariano "preoccupa particolarmente l’aspetto assistenziale ed economico."




Cariati – Leonardo Rizzo - Il declassamento della sede INPS di Rossano colpirebbe al cuore il vasto territorio del basso ed alto Jonio Cosentino. “Non è possibile – afferma Luigi Mariano, coordinatore di Cittadinanzattiva per la zona di Cariati, - continuare ad infierire su un territorio già così pesantemente penalizzato nelle istituzioni socio-assistenziali, con una viabilità della quale ci vergogniamo quasi a parlarne e soprattutto con un trasporto pubblico talmente ridotto da non consentire, a chi è sprovvisto di mezzi propri, di rivolgersi a sedi più lontane”. Cittadinanzattiva è certa che l’ipotesi di riorganizzazione,
non ha valutato a fondo le peculiarità della zona servita dalla sede INPS di Rossano; una popolazione numericamente elevata, un territorio molto vasto, molte attività economiche che richiedono un rapporto con l’INPS; il numero delle pratiche, che a noi risultano evase da questa sede, è così elevato che la dirigenza centrale dell’INPS non può non tenerne conto. “A noi - continua Luigi Mariano - ci preoccupa particolarmente l’aspetto assistenziale ed economico. La nostra zona è caratterizzata da un gran numero di anziani che si rivolgono all’INPS per ottenere i benefici assistenziali previsti dalla legge; la creazione della seconda commissione di verifica per le pratiche di invalidità civile presso la sede di Rossano aveva portato ad un notevole sollievo per quelle persone anziane e spesso molto malate che prima erano costrette a recarsi a Cosenza. Con questo declassamento si vuole costringere nuovamente queste persone a migrare a Cosenza per ottenere prestazioni che non possono essere loro negate è un peggioramento così evidente, così iniquo che Cittadinanzattiva non può accettare. Abbiamo coinvolto –conclude Luigi Mariano- la segreteria Regionale nella persona di Ludovico Friserà e il segretario generale dott.ssa Teresa Petrangolini per affrontare ai più alti livelli questo problema che per noi è di primaria importanza e che coinvolge persone deboli, indifese e spesso in grave stato di bisogno”


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