EMOZIONE E PARTECIPAZIONE A CARIATI PER I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SAN ROCCO






CARIATI -Maria Scorpiniti - Fede e tradizione per la festa d’estate
È la festa dell’estate in cui fede e tradizione si sposano come d’incanto. Dal 1981, l’anno in cui venne istituita per la prima volta la festa di San Rocco a Cariati in seguito alla forte devozione che portava gli abitanti a recarsi in pellegrinaggio nella vicina Trebisacce, ogni anno è una corsa per rendere questa festa più bella ed emozionante. È successo per questo 16 e 17 agosto: tantissima gente, nonostante la calura, ha partecipato alle manifestazioni programmate dalla parrocchia “Cristo Re” in onore del Santo francese, vissuto nel XIV secolo, protettore dei pellegrini e dei sofferenti, che a livello mondiale ha il maggior numero di luoghi di culto a lui dedicati. “Un esempio di carità eroica” ha detto don Mosè Cariati, parroco di Cristo Re, nel presentare la figura e la spiritualità del Santo di Montpellier nel corso della celebrazione eucaristica che ha dato inizio ai festeggiamenti religiosi; la sua esistenza terrena spesa a curare gli appestati “nel corpo e nello spirito”, contraendo egli stesso la peste mentre si trovava in Italia in pellegrinaggio, pone il cristiano di fronte all’impegno di vivere la stessa carità verso i fratelli “per raggiungere la santità del quotidiano, esercitando le virtù del servizio, della pazienza e del perdono”. Don Mosè, prima dell’uscita della statua dalla chiesa, ha spiegato la necessità di distinguere la fede dall’aspetto più folcloristico della festa che, comunque, rappresenta “un momento importante per tutta la cittadinanza, un modo gioioso per stare insieme e un atto di accoglienza verso emigrati e turisti”.

La processione a mare in un’esplosione di luci
Il sacro corteo con la statua di San Rocco portata a spalla, preceduto dalla banda musicale “Città di Cariati”, si è snodato da via Stabilimento, per via Bari e la popolosa via Matteotti, seguendo un percorso tutto addobbato con le caratteristiche coperte fatte a mano o tessute al telaio che fanno parte del corredo di ogni donna cariatese; nella sua parte “turistica”, ha raggiunto, poi, la zona Pannizzara e il porto, ultimato nei mesi scorsi. Da qui l’imbarco del Santo, sulla “San Marco” di Giovanni Covello, l’ultima “paranza” varata dalla marineria locale, per dare inizio alla suggestiva processione a mare, con a seguito numerose imbarcazioni, motoscafi, i tipici gozzi e l’unica tonnara della fascia jonica, di proprietà della “storica” famiglia marinara dei Zolli. Il singolare corteo ha percorso il tratto costiero dalla frazione San Leo alla zona Vascellero ricevendo, nei vari rioni della marina, l’omaggio di coloratissimi e spettacolari fuochi pirotecnici. Un’esperienza che vale la pena vivere a bordo di un’imbarcazione, per le emozioni suscitate dall’azzurro del cielo e poi dal rosso del tramonto e dal profumo rilassante di un mare calmissimo. È un evento che coinvolge tantissimi cittadini e turisti, sempre più numerosi, che hanno ammirato anche dal lungomare “Cristoforo Colombo” e dai numerosi moli il passaggio del Santo nella sua benedizione del mare e dell’abitato.
Dopo circa tre ore di durata della traversata, la sacra effigie è stata riportata a terra e, dopo il percorso del lungomare ha fatto rientro a Cristo Re dove, all’esterno della chiesa, hanno avuto luogo i festeggiamenti civili con l’apertura della sagra dei prodotti tipici, l’allestimento del mercatino e lo spettacolo musicale del gruppo etnico “Terra di Calabria”. Grande successo ha riscosso l’apprezzata rassegna delle pietanze della gastronomia cariatese, riproposta anche il giorno successivo. Sono state offerte melanzane ripiene, “pitte ccu ri jiti”, “pipi e patate”, “schipecie”, “alici scattiate”, fritti tradizionali (crustoli, fusiddi e crispedde), andati letteralmente “a ruba”. La sagra è stata preparata dai volontari e dagli operatori della parrocchia, come anche il mercatino dei manufatti all’uncinetto o ricamati e quello della bigiotteria.

Il giorno dopo, ancora festa con il concerto dei Dik Dik
Nella mattinata del 17, una breve processione con la statua di San Rocco ha percorso le vie principali della marina, toccando la zona sopra ferrovia fino al campo sportivo. In serata, un evento molto atteso, specie dagli “over 50”: il concerto dei Dik Dik, il famoso gruppo musicale italiano che ha eseguito tutti i brani più celebri degli anni ’60-’70 che fanno parte del loro repertorio, presentati, ognuno, nel contesto degli avvenimenti storici più significativi dell’epoca, come lo sbarco sulla luna e la contestazione studentesca, fino al grande raduno di Woodstock. Molto applaudite anche le canzoni eseguite in omaggio di Lucio Battisti, con in quale la band formata da Lallo, Pepe e Pietruccio ha collaborato artisticamente per diversi anni. Due ore di ottima musica, che ha letteralmente incantato fino alla fine le migliaia di persone che hanno occupato tutti gli spazi del piazzale e del sagrato.
Soddisfazione per la buona riuscita della festa è stata espressa dal parroco e dal comitato festa, nato all’interno del Consiglio Pastorale Parrocchiale: “Persone che non si sono risparmiate in nulla – ha dichiarato alla fine don Mosè riferendosi ai suoi collaboratori – e che da mesi hanno lavorato in sinergia con me e tra di loro per realizzare tutto questo, gratuitamente, solo ed esclusivamente per la gloria di Dio e per la crescita della Chiesa”.


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