LA PROVA DI FORZA DEL POPOLO DI CARIATI NON TROVA SOSTENO DEL QUASI EX DIRETTORE PETRAMALA CHE METTE IN DUBBIO IL RISULTATO OTTENUTO






CARIATI – Il vero vincitore della battaglia contro la temuta chiusura dell’ospedale “Vittorio Cosentino” è lui, Raffaele Bombino, sindacalista della Rdb – Cub.
Lo sottolinea il lungo applauso di centinaia di persone quando, nella notte di ieri, annuncia le “conquiste” ottenute dal duro vertice in prefettura con i responsabili massimi della sanità provinciale: si avranno gli anestesisti in reperibilità che garantiranno l’emergenza; l’apertura immediata della geriatria, con aggiunta di altri 20 posti letto; sarà avviata la riabilitazione intensiva (da 20 a 40 posti letto); l’acquisto di supporti tecnologici di ultima generazione, Tac compresa; l’avvio delle procedure per la messa in sicurezza delle sale operatorie chiuse a seguito di una ispezione dei Nas della Benemerita e per cui sono stati già impegnati 340 mila Euro; la riapertura dell’unità di ostetricia e del day surgery di chirurgia.
Vedremo se alle parole seguiranno i fatti che sconfesseranno chi giudica gli obiettivi come una vittoria di Pirro.
Per intanto, con gran sospiro di sollievo, sono finiti i disagi causati dal blocco totale della circolazione sulla statale 106.
Le trattative, per ammissione degli stessi “attori”, devono essere state durissime, anche perché, almeno a livello “nostrano” si sono registrati nervosismi che hanno rischiato di debordare in rissa: per fortuna ha prevalso il buon senso ed una unità di propositi inusuale.
“Avanti popolo alla riscossa” per il segretario cittadino del Pd, Fausto Sero, senza più voce, il quale sottolinea il senso della “vera politica”, quella che “nasce dal popolo per ritornare al popolo”, inchiodando alle proprie responsabilità “chi (anche quelli del mio partito) sono visibili solo quando si tratta di raggranellare voti: noi non ci stiamo più, ed il partito che stiamo costruendo deve coincidere con i bisogni della gente, altrimenti ripercorreremmo le solite, tortuose strade per imboccare la china pericoloso del populismo e delle promesse mai mantenute”.
La gratitudine bipartisan va alle forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza) che hanno, con discrezione, assicurato l’ordine pubblico nella “tre giorni” di passione.
Da ultimo riportiamo, in sintesi, una intervista rilasciata a Cometa Radio, nota e seguita emittente dello Jonio cosentino, a Franco Petramala, il pimpante direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale, attraverso la quale ammette che era già nelle previsioni dell’Asp procedere così come garantito l’altro ieri alla delegazione dei cariatesi.
Alla domanda della collega giornalista che chiede se a breve potranno essere riaperti i blocchi operatori, il buon Petramala risponde così: “Bisogna vedere i lavori da realizzare. C’è i progetto ed abbiamo quantificato il primo lotto di spesa”.
I tempi? “Quelli non si possono dare, dipendono dalla stazione unica appaltante”.
La protesta popolare è giudicata dal Petramala “inutile ed evitabile, perché le azioni intraprese dall’azienda erano già state programmate: non abbiamo fatto altro che confermare quanto stabilito prima della protesta”.
Capito signori? La prossima volta, prima di scendere in piazza, informatevi: le porte sono aperte.


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