SANITA': REGIONE, CON CASE SALUTE SERVIZI SARANNO MANTENUTI





(AGI) - Catanzaro - "Con la riconversione di molti ospedali calabresi in Casa della salute, i servizi non saranno diminuiti, ne' nella quantita' ne' nella qualita' delle prestazioni". E' quanto si legge in una nota della Regione. "L'ospedale - si legge ancora - diventa casa, "Casa della salute", per offrire una sanita' piu' vicina al cittadino. L'obiettivo e' il benessere di ogni calabrese a 360 gradi. Cosi' la Regione Calabria intende migliorare il suo sistema sanitario, come e' previsto dal piano presentato al Governo dalla Giunta Loiero per riorganizzare e riqualificare il settore. Una vera e propria riforma strutturale in cui non si prevedono solo tagli, ma anche investimenti per garantire un'assistenza medica piu' diffusa e radicata sul territorio. Le case della salute sono il nuovo modo di intendere la cura: in esse si realizza la prevenzione per tutto l'arco della vita e la comunita' locale si organizza per la promozione della salute e del benessere sociale. Molte regioni italiane si sono avviate alla sperimentazione delle case della salute, in particolare la Regione Toscana, dove ne saranno create ben 14. La proposta della Casa della salute - si fa rilevare - appare per la prima volta in pubblico nel 2004, in un Convegno nazionale promosso dallo Spi Cgil dal titolo " Le cure primarie, la Casa della salute", per poi diventare parte integrante del programma del Ministero della Salute "Un New deal della salute" presentato in Parlamento il 27 giugno 2006 dal ministro dell'epoca, Livia Turco". La casa della salute potra' garantire la continuita' assistenziale e terapeutica per 24 ore e sette giorni su sette; assicurare un punto unico di accesso dei cittadini alla rete dei servizi e la presa in carico della domanda; promuovere e valorizzare la partecipazione dei cittadini, soprattutto delle loro Associazioni, assicurando forme di gestione sociale ( programmazione dei servizi e valutazione dei risultati) nei vari presidi e servizi; ricomporre le separazioni storiche esistenti tra le professioni sanitarie, realizzare concretamente l'attivita' interdisciplinare tra medici, specialisti, infermieri, terapisti e di integrare operativamente le prestazioni sanitarie con quelle sociali; sviluppare programmi di prevenzione per tutto l'arco della vita, basati su conoscenze epidemiologiche e sulla partecipazione informata dei cittadini."Gli operatori sociali e sanitari, i medici di base, i pediatri di libera scelta, finalmente collocati nella stessa unita' di spazio, - continua la nota - potranno collegarsi tra di loro e con la specialistica, accedere alle informazioni ed alla formazione loro necessaria ma soprattutto potranno garantire l'immediata presa in carico dei bisogni delle persone, assicurare la continuita' assistenziale, agire la prevenzione primaria e secondaria accrescendo la loro professionalita' in uno con il benessere delle persone e della comunita'. Gli anziani potranno trovare con maggiore immediatezza e facilita' le risposte a bisogni di assistenza, di cura ma anche di socialita' di cui sono portatori, assieme a tutti i soggetti fragili, mentre i singoli cittadini e le loro associazioni, il sindacato, il volontariato avranno nella Casa della Salute il riferimento per riappropriarsi della capacita' di decidere i programmi di salute nella loro realta', ridiventando protagonisti attivi, informati e consapevoli del loro benessere".

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