NAVE AFFONDATA: GRECO, FORSE 30 RELITTI NEL MEDITERRANEO





(AGI) - Catanzaro - "E' l'intero Mediterraneo, dall'Adriatico al Tirreno dal Canale di Sicilia all'Egeo, ad essere coinvolto nell'inabissamento delle navi dei veleni, problema che oggi si presenta in Calabria, scoperto grazie alla testardaggine della Procura di Paola e della Regione. Senza un meticoloso lavoro di indagine della magistratura, con la necessaria verifica strumentale ottenuta dalla Regione Calabria, non si sarebbe giunti alla scoperta della Cunski. Ora che il velo e' stato alzato bisogna realizzare una mappa mediterranea, perche' mancano all'appello forse trenta mercantili utilizzati per far sparire rifiuti tossici, nocivi e radioattivi". L'appello e' dell'assessore all'ambiente della Calabria, Silvio Greco, che ha messo a disposizione della Procura di Paola il robot sottomarino che ha individuato il relitto probabilmente della Cunski, carica di bidoni velenosi. "Non voglio essere pessimista - ha detto Greco - ma e' solo grazie al lavoro della Regione Calabria che e' stata individuata la nave dei veleni davanti a Cetraro. Serve avere altre informazioni, perche' si puo' ipotizzare che all'appello manchino ancora 30 mercantili affondati in altre parti del Mediterraneo". Su questi temi il 23 settembre e' stata convocata a Roma una riunione della Commissione Ambiente e Protezione Civile degli assessori regionali, di cui Silvio Greco e' coordinatore. "Questo inquinamento riguarda tutte le Regioni, non solo rivierasche, perche' i traffici illegali di rifiuti non hanno confini. Ma da sole non possiamo farcela ne' nella ricerca dei relitti, ne' nella bonifica. Dalla vicenda calabrese - ha affermato Greco - si possono trarre alcune considerazioni che valgono per tutti i mercantili usati per questo businnes criminale e che inevitabilmente riportano a responsabilita' nazionali ed internazionali. Se nel mare di Cetraro, come sembra, c'e' il relitto della Cunski, per lo Stato ci troviamo davanti ad un naufragio mai iscritto nei registri delle Capitanerie di Porto, perche' quella nave risultava ufficialmente rottamata il 23 gennaio 1992 in India, nell'area di smantellamento di Alang, nel distretto di Bhavnagar. Insomma, qui le complicita' sono globali come il pericolo di questi rifiuti inabissati. Se il Governo italiano non si muovera' - ha concluso Greco - le nostre Regioni dovranno promuovere un incontro con Francia, Spagna, Grecia, Malta e Slovenia, paesi coinvolti dalle navi dei veleni. Dobbiamo chiedere l'intervento straordinario della Commissione Europea, per sapere dove si trovano i relitti ed avviare le operazioni di recupero e smaltimento. E' evidente che questi rifiuti creano un problema all'interno dell'ecosistema mediterraneo e quindi a tutta la popolazione dei 22 paesi rivieraschi".

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