pREOCCUPA IL SILENZIO SULL'ITER DEL VALORIZZATORE ANCORA UNA VOLTA TROPPI SILENZI E POCA INFORMAZIONE




SCALA COELI - Emergenza ambientale dimenticata quella della ipotetica realizzazione di un mega inceneritore che il commissario governativo all’emergenza rifiuti in Calabria, Goffredo Sottile, avrebbe voluto costruire nel territorio di Scala Coeli, in località Pieditorto, ai limiti con la provincia di Crotone.
La scelta del Sottile aveva scatenato, fin dal mese di giugno scorso, una vera e propria sommossa istituzionale.
L’iter sembrava procedere spedito, anche perché il sindaco di Scala Coeli, Mario Salvato, che aveva già dato il suo assenso ufficiale, della questione non aveva investito né la popolazione, né la maggioranza che lo sostiene e tanto meno i suoi colleghi sindaci.
La mobilitazione è occorsa solo grazie ad un’inchiesta del “Quotidiano”, la quale ha scatenato una serie di reazioni che, a loro volta, hanno permesso di svelare un autentico “marciume” sotto cui si nascondevano, forse, incredibili interessi, anche se non proprio di natura personale.
Insomma, fra una serie interminabile di tavole rotonde ed incontri in quel di Catanzaro coi signori della politica “che conta”, si addivenne ad un risultato concreto; la discarica non si farà.
Ma c’è il però: il Sottile propose, in luogo dell’immondezzaio, un termovalorizzatore ed invitò i signori sindaci a dare una risposta immediata, giacché l’impianto è ritenuto “prioritario”.
Ma eccoci alla “resa dei conti”: 27 luglio 2009.
I primi cittadini ritornano dall’ennesimo viaggio della speranza, in quel di Catanzaro, incerti: va bene che di discariche non si parla più, ma l’inceneritore?
L’estate avanza, e con essa, legittimamente, la voglia di vacanze.
Ci sono altre questioni che prendono piede, come quella del ridimensionamento dell’ospedale civile “Vittorio Cosentino”, già depauperato in ogni reparto.
Dell’inceneritore tutti sembrano essersi dimenticati, ma il commissario va avanti, come ci conferma il presidente del comitato contro le discariche di Torretta di Crucoli (Kr), Mario Lanzino: “Assistiamo quotidianamente ad uno “strano” andirivieni di mezzi speciali, scortati dai carabinieri, che si recano a Pieditorto. Cosa facciano questi signori non si sa, ma è facile immaginarlo, perché, dopo le affermazioni ultime di Berlusconi, è chiaro che qui, da noi, dovrà sorgere la terza e quarta linea dell’inceneritore di Gioia Tauro”.
Certamente, il silenzio delle istituzioni locali è sospetto: “Da tempo - dice Antonio Loiacono, consigliere comunale di maggioranza nel comune di Scala Coeli – ho chiesto lo stato di avanzamento della nota “pratica”. Fino ad oggi non ho avuto risposte”.
Sul piede di guerra è anche il capogruppo consiliare del Partito democratico nel parlamentino cariatese, Mario Sero: “Giovedì scorso avrebbe dovuto esserci un incontro, a Scala Coeli, fra tutti i sindaci della zona, comprese le municipalità del crotonese. Ebbene, il giorno prima, in altra sede, su suggerimento del sindaco di Cariati, Filippo Giovanni Sero, si decide che la riunione sul termovalorizzator è inutile e si dà mandato a Mario Salvato, sindaco di Scala Coeli, di proporre un appuntamento all’assessore regionale all’ambiente. A parte che delegare il Salvato a tale compito è come affidare la lotta alla pornografia a Cicciolina, si è registrata una scorrettezza istituzionale gravissima, considerato che della defezione non sono stati informati i sindaci di Crucoli, Umbriatico, Cirò Superiore e Verzino, i comuni del crotonese coinvolti nel maledetto affare dei rifiuti”.
Mario Sero sente puzza di bruciato: “In questa dannata vicenda le responsabilità sono da spartire fra Filippo Giovanni Sero, sindaco di Cariati, e il suo delfino, e compagno di merende, Mario Salvato”.



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