ESPERTO SUB SI SENTE MALE DURANTE UN'IMMERSIONE - L'ODISSEA DEI SOCCORSI: OSPEDALE DI cARIATI, TRASPORTATO A ROSSANO SUCCESSIVAMENTE IN ELISOCCORSO A PALMI LUOGO DELL'UNICA CAMERA IPERBARICA IN CALABRIA





CARIATI – Un esperto sub cariatese, Leonardo Mancuso, 37 anni, è stato trasportato d’urgenza presso l’ospedale reggino di Palmi per essere sottoposto a ricompressione nell’unica camera iperbarica della Calabria che, ironia della sorte, ha oltre 800 chilometri di coste: una vergogna.
Secondo quanto abbiamo potuto apprendere, il Mancuso, con alcuni amici, si reca nel primo pomeriggio, nel tratto di mare compreso in territorio di Scala Coeli , noto per gli spettacolari fondali, a 18 metri di profondità, di “Posidonia oceanica”, una pianta marina rara.
La giornata è stupenda; un ultimo scampolo d’estate che regala un mare azzurrissimo ed invitante.
Lui, sub appassionato, ha alle spalle oltre 50 immersioni e conosce perfettamente le procedure di decompressione in risalita.
Ma qualcosa non deve essere andata per il verso giusto perché, una volta in superficie, comincia a stare male.
Gli amici lo trasportano a Cariati, al pronto soccorso dell’ospedale “Cosentino” ove i medici di turno riconoscono immediatamente i sintomi di un’embolia gassosa arteriosa, patologia che si manifesta con la presenza di bolle di gas all’interno della circolazione sanguinea.
Occorre fare presto per ridurre gli eventuali danni, ma qui, per decisione dei padroni della sanità pubblica, dal primo agosto scorso non ci sono più anestesisti, quindi occorre trasportare Leonardo, più in fretta che si può, alla rianimazione del presidio ospedaliero di Rossano.
È una lotta contro il tempo che si risolve con l’ulteriore trasferimento, a mezzo dell’elisoccorso, a Palmi, per frenare la cosiddetta MDD, la malattia da decompressione.
In un battibaleno la notizia ha fatto il giro del paese, ove Leonardo e la sua famiglia sono assai noti, e ripropone l’annosa vicenda della spoliazione, in corso, dell’ospedale e dei servizi da esso offerti.
“Un pronto soccorso senza anestesista, dicono i medici dell’emergenza – urgenza, è improponibile, perché il rischio di nuocere, invece di salvare, chi ha già problemi seri, è altissimo”.
Per fortuna, proprio prima di andare in stampa, abbiamo appreso dalla consorte del sub che il marito si sta riprendendo e che verrà sottoposto al trattamento della camera iperbarica solo per mera preoccupazione.

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