PROTESTA DEI LICEALI DI CARIATI "NO AL DISEGNO DI LEGGE APREA"






Cariati - Francesco Loiacono - Gli studenti del liceo scientifico Patrizi alzano la voce. In comune accordo con i dirigenti scolastici e con le forze dell’ordine, i ragazzi, questa mattina, hanno dato vita ad una civile manifestazione di protesta contro le numerose norme scolastiche che, a parer loro, devono essere modificate.
Partendo dalla propria scuola, i giovani hanno percorso un’ampia porzione della statale 106, bloccando una corsia e fermandosi soltanto alla villetta Portofino, ove hanno istituito una sorta di assemblea.
Durante il tragitto si è potuto assistere ad un festival di cori e striscioni, destinatari Berlusconi e la Gelmini, fischi ed addirittura bandiere comuniste e fasciste.
Non si è verificato nessun incidente ed i carabinieri di Cariati hanno avuto vita facile nel sorvegliare la situazione.
Particolarmente contestato il disegno di legge Aprea, in discussione in Parlamento, con il quale le scuole riceverebbero meno fonti e sarebbero proprietà degli enti locali e dei privati. Secondo gli studenti questa nuova norma andrebbe a creare delle disparità tra di essi, prevarrebbero le raccomandazioni ed i favoritismi, dal momento che gli istituti scolastici diventerebbero delle vere e proprie aziende, e la situazione economica attuale è tutt’altro che rosea.
I liceali si trovano tutti d’accordo nel sostenere che senza pari opportunità di studio per tutti sarà sempre più difficile uscire da questa crisi che attanaglia l’Italia.
Per loro, inoltre, appare anche poco comprensibile come i finanziamenti tagliati alle scuole siano serviti per la costruzione di armi belliche.
La Gelmini viene contestata anche per l’eccessivo taglio degli insegnanti, che ha lasciato disoccupati circa ventimila precari, molti dei quali nettamente più istruiti rispetto ai colleghi aventi un posto fisso. La richiesta è quella di stimare un criterio di valutazione dei docenti, poggiato sulla base della preparazione.
Ovviamente non poteva non mancare il consueto dibattito sulla diversità tra Nord e Sud. I giovani si sentono, giustamente, meno considerati rispetto ai coetanei dell’alta Italia, e chiedono alle Istituzioni più interesse, più presenza e più impegno nei loro confronti, non le false promosse usate dai politici per raccogliere voti.
Questi ragazzi hanno le idee chiare, sono istruiti e dotati di buon senso, perciò non vorrebbero più sentirsi come un piccolo laghetto in mezzo ad un oceano.
Ora la palla passa a chi di dovere.
Coraggio.


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