VOTAZIONI PD. BERSANI SI CONFERMA NETTAMENTE CON IL 61% (483) FRANCESCHINI SEGUE CON IL 35,31% (277) – FAUSTO SERO SI DICE SODDISFATTO; MONTESANTO CONTENTO - NON MANCA QUALCHE BATTUTA POLEMICA SUL VOTO






CARIATI – Il Partito democratico cariatese incorona Bersani e Guccione e rafforza, qualora se ne fosse sentita la necessità, la leadership del segretario cittadino Fausto Sero.
Letto in chiave locale, su 780 cittadini che hanno votato, i bersaniani, sul versante nazionale, incassano il 61,92% dei consensi (483) contro il 35,51% (277) degli aderenti alla mozione Franceschini; Marino raccoglie 12 voti appena.
Altra lettura interessante sono i risultati ottenuti da ogni singola lista nella quale qualcuno vede il banco di prova per esponenti locali.
I dati regionali non si discostano segnando una lieve flessione per Franceschini e Caminiti (253 voti) cui corrisponde un aumento per le preferenze di Bersani – Guccione (514).
Ovviamente esprime soddisfazione Fausto Sero: “È stata una grande prova di democrazia, e se qualcuno ha voluto vedere nelle primarie una “verifica” concernete gli assetti locali del partito è rimasto deluso, perché a Cariati il Pd c’è, è forte e riesce a coinvolgere sempre un maggior numero di simpatizzanti ed iscritti. Sia chiaro che all’interno, salvaguardando sempre e comunque ogni forma di libera espressione, hanno prevalso gli uomini e le idee, tutte rispettabili e indirizzate unicamente alla crescita del partito in termini di consensi”.
Insomma, ha prevalso la cosiddetta linea dei “cento comuni”, tanto che la sezione cariatese sarà rappresentata a Roma da due esponenti, lo stesso Sero e Adolfo Benevento.
D’altra parte Fausto Sero, in sella da quasi tre lustri, rappresenta, in perfetta sintonia col segretario nazionale, la “continuità” della tradizione laica e riformista che ha radici nell’ex glorioso Pci, traghettato dagli eventi e dalla storia nel Pds, nei Ds ed infine approdato all’attuale composizione. “Il nostro sogno – spiega Sero – rimane quello di costruire un partito del popolo, che parta dalle esigenze della gente comune, dalla soddisfazione dei bisogni. Lotteremo per il lavoro che non c’è, specie dalle nostre parti; per le fasce più deboli; per i pensionati; per una sanità efficiente ed in grado di dare risposte serie; per i giovani che vogliono, ed hanno il diritto, di costruirsi un futuro dignitoso; per una politica solidale verso tutti, compresi gli stranieri che arrivano da noi per cercare migliori condizioni di vita”.
La pensa in maniera nettamente diversa Leonardo Montesanto, del comitato pro- Franceschini. «Abbiamo ottenuto un consenso che va al di là delle nostre aspettative. Il voto popolare- fa notare Montesanto - si distanzia significativamente da quello espresso dall’assemblea degli iscritti; in quella occasione Franceschini aveva ottenuto il 16,8% dei consensi mentre con le primarie, aperte a tutti, ha ottenuto 277 voti, pari al 37%. Dunque un risultato più che raddoppiato in termini percentuali, che ci rende soddisfati e che deve far riflettere il nostro segretario, in quanto non espressione più della maggioranza del partito dato che, la lista “la Calabria con Bersani”, nella quale il segretario Fausto Sero era candidato, ha ottenuto 386 voti nonostante fosse sostenuta da esponenti di vari partiti del panorama politico cariatese. Tra l’altro – aggiunge Montesanto- l’esito delle primarie conferma quanto denunciai, in occasione della votazione delle mozioni per l’elezione dei delegati provinciali, relativamente alla presenza di “tessere fantasma”: nell’elenco degli iscritti compaiono intere famiglie, senza le pur minime selezioni; ci sono – in altri termini- pacchetti di voto che non hanno nulla a che vedere con i principi di trasparenza e pluralismo».


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