Spuntano i primi candidati nella corsa per un posto di consigliere provinciale Provincia: questa volta il collegio di Cariati rischia di non avere alcun rappresentante




CARIATI – Pasquale Loiacono - Elezioni provinciali nel collegio 7 di Cariati, comprendente anche i comuni di Terravecchia, Scala Coeli, Campana, Mandatoriccio e Pietrapaola: i giochi cominciano a delinearsi.
CENTRODESTRA. Il Pdl sembra finalmente avere sciolto ogni riserva: la candidatura sarà unitaria (Alleanza nazionale e Forza Italia) e dovrebbe avere il volto di Antonio De Nardo, cariatese; politico di lungo corso; attualmente consigliere comunale ed ex membro del parlamentino provinciale; già democristiano e poi, dopo il “cursus honorum” d’obbligo, seguito alla diaspora della “balena bianca”, stregato dalle lusinghe del Cavaliere.
CENTROSINISTRA. Sinonimo di confusione. Il Pd non rinuncia alle sue “anime” e dovrebbe presentare almeno 3 candidati. Italia dei valori punterebbe su Rita Cosenza. Divisi e litigiosi, senza intese nemmeno sul nome della lista, le “schegge” storiche di Verdi, Rifondazione, Comunisti italiani, Sinistra democratica: qualcuno ci sarà. Pro Oliverio il presidente socialista del consiglio provinciale, Leonardo Trento, cinque anni fa il più eletto in assoluto del suo partito (2268 voti, pari al 22,21%) a livello nazionale.
UDC. Ha, da tempo, sciolto ogni riserva e, a meno di clamorosi passi indietro, propone il giovane Francesco Cosentino, responsabile provinciale del dipartimento economico dei centristi. Non dovrebbe avere “rivali” intestini.
MPA. Il Movimento di Lombardo sembra avere già deciso: nel collegio sarà rappresentato da Nicola Filardo, neofita della politica, ma in grado di veicolare una gran numero di voti.
L’INCOGNITA MANDATORICCIO. Qui si voterà anche per il rinnovo del consiglio comunale e, inevitabilmente, le elezioni risentiranno del clima “localistico”, quello più vicino alla gente. Uno degli aspiranti a sindaco dovrebbe essere Angelo Donnici, fratello del più noto Beniamino, europarlamentare ed inquieto ex assessore regionale al turismo: la parentela peserà. E metterà sulla bilancia gli scontri provinciali, inevitabili, tra un grande e navigato raccoglitore di consensi (Grispino, che, si dice, in quota centrosinistra) e il popolare presidente dell’emiciclo cosentino, Leonardo Trento.
SOCIALISTI. A proposito del Trento, ad egli bisogna riconoscere una coerenza politica, in altri tempi normale, che, invece, adesso, gli fa onore. Mentre gli altri rampolli del glorioso Partito socialista italiano sono “migrati” verso altri lidi (chi a destra, chi a sinistra: l’importante è apparire), il giovane Trento ha saputo puntare i piedi (“Sono nato e morrò socialista”), sicché oggi, nelle istituzioni, è il più autorevole rappresentante riformista della provincia di Cosenza.
Se abbia saputo tutelare o meno il territorio, lo dirà il tempo. Certo, considerato anche il suo ruolo di consigliere comunale di maggioranza in una coalizione “impura” ed eterogenea ( che include esponenti di An) è inviso al Pd cariatese (all’opposizione), ben visto da certa “destra” (che, forse, destra non è) e, quando si dice i paradossi della politica, è entrato nelle grazie del presidentissimo Oliverio, tanto da diventare, dicono, con buona pace del Partito democratico, il suo pupillo. Vero outsider.
OLIVERIO. Sembra scontata, in questo collegio, la sua affermazione e, comunque, a prescindere, come diceva Totò, per lui tutto fa brodo. Che si scannino pure: l’acqua la portano tutta al mio mulino. Sornione sostenitore del “divide et impera” all’incontrario, il presidente più amato dagli italiani va come un treno. Affabulatore.
SCENARI. La polverizzazione delle candidature in casa Pd (i nostalgici bisogna pur tutelarli), rischia di produrre un solo risultato: questo collegio potrebbe non essere più rappresentato. Siamo dinanzi al solito gioco al massacro teso a “demolire” l’avversario di turno, ancorché rappresentante di una “cordata” amica, che questa volta si chiama Leonardo Trento. Ed ecco lo stravolgimento della massima decoubertiana: “Non m’importa vincere, ma partecipare per sottrarre voti a lui”. A chi? A Leonardo Trento, naturalmente.
Così è, se vi pare. E la nausea aumenta.

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