OSPEDALE : L’OPPOSIZIONE RIDIMENSIONA LA POSIZIONE DEL SINDACO SULLA DIFESA DELL’OPSEDALE - “LO ABBIAMO DOVUTO DIFENDERE E STRAPPARE DALLE IRE DEI CITTADINI”






CARIATI – Ospedale: “Il sindaco Filippo Giovanni Sero non è l’unico, il solo ed esclusivo paladino della difesa dell’ospedale di Cariati. In sostanza, se la struttura è rimasta tale ed inserita nella rete ospedaliera il merito non è interamente del primo cittadino”.
È quanto conferma una nota congiunta dei capi gruppo consiliari di minoranza del Pd (Mario Sero), Idv (Luigi Baratta) e Lista per Cariati (Alfonso Cosentino) secondo cui i fatti, “come documentato anche dalla cronaca giornalistica passata, sono esattamente all’opposto”, tanto che “se il nostro glorioso ospedale è rimasto in vita il merito va dato “in primis” ai cittadini che con tre giorni di lotta e di occupazione della statale 106 hanno dato una lezione di protesta politica al sindaco medesimo, alla sua giunta e anche a qualche influente consigliere comunale di maggioranza, dichiaratamente contrario alla occupazione ed allo sciopero dei cittadini”.
Non si può dimenticare il ruolo delle “minoranze unite, schierate al fianco dei cittadini manifestanti, le quali hanno indicato la linea politica da seguire per raggiungere l’odierno risultato”; né sminuire il “prezioso contributo dei comuni vicini che, con delibere di consiglio comunale hanno detto un no fermo al declassamento del “Cosentino”.
Memoria corta: “Come non ricordare il comizio finale, quando l’opposizione consiliare ha dovuto “difendere e strappare” il sindaco, e qualche membro rilevante della maggioranza, dalle ira della popolazione? Come non ricordare che è stata l’opposizione consiliare a tracciare la linea politica da seguire nei rapporti con il direttore generale dell’Asp, Franco Petramala, e la regione Calabria?”
Le opposizioni rivendicano la circostanza di essere stati i primi a lanciare l’allarme circa il declassamento del nosocomio, chiedendo “la convocazione del consiglio comunale allargata a tutti i sindaci ed i consiglieri del territorio”, dunque ne consegue che, nella vicenda, il ruolo di Filippo Giovanni Sero deve essere “ sensibilmente rivisto e ridimensionato, giacché a salvaguardare l’ospedale è stato tutto il territorio, la popolazione, i sindacati ospedalieri e le forze politiche di minoranza che hanno sapientemente indicata la strada maestra, percorsa, in un secondo momento, dalla maggioranza”.
Infine, l’appello a Petramala allo scopo di “mantenere fede agli impegni presi e di potenziare i posti letti (ne sono previsti 20) del reparto di Geriatria trasferendolo nell’apposito edificio, a suo tempo costruito, il quale è perfettamente attrezzato ed a norma di legge”.

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