La "famigerata" delibera 235 viene chiarita. Eletto il Presidente del C. C . Santoro entra al posto di Scarpello






Leonardo Rizzo CARIATI – La maggioranza chiarisce e ridimensiona il contenuto della delibera 235 che aveva creato non poche polemiche nei giorni scorsi. Una frenata, quella della maggioranza, che ha soddisfatto i consiglieri della minoranza. Nell’aprire i lavori, il sindaco di Cariati Domenico Arcudi ha ricordato e condannato l’assassinio di Tommaso Greco, cittadino cariatese, padre dell’ex vice sindaco Saverio Greco. Subito dopo si è votato la surroga del consigliere dimissionario Nicola Scarpello, nominato assessore, gli subentra il primo dei non eletti della lista "Rinascita Cariatese" Dionigi Santoro. Subito dopo si vota per il Presidente del C.C., viene eletto il socialista Antonio Arcuri. Il neo assessore al Bilancio Ettore Talarico, informa il Consiglio che dalla verifica degli equilibri di bilancio risulta un avanzo di amministrazione di duecento milioni. il capogruppo dello Sdi Leonardo Celeste inizia il suo intervento sulla delibera 235, chiedendosi: "chi della maggioranza abbia voluto a tutti i costi questa dimostrazione di forza, perché si sia sentita l’esigenza di manifestare in termini così gravi e preoccupanti la situazione del nostro comune, perché successivamente alla delibera 235 qualcuno della maggioranza abbia sentito l’esigenza di dissociarsi dalla stessa. Noi socialisti – ha affermato Celeste – a questo gioco non ci stiamo. Noi socialisti, come del resto tu, signor sindaco che non puoi di colpo aver dimenticato il valore del garantismo con cui sei politicamente cresciuto, diciamo no a questo stato di cose, a questa strategia, a qualsiasi atteggiamento intimidatorio". Antonio Baratta del Cda, afferma che la G.M. ha avuto un bel coraggio a scrivere la 235, però, ha aggiunto, ci deve chiarire cosa intende fare dopo questa delibera. "Non abbiamo dubbi che ora bisogna essere conseguenziali- ha detto Baratta - chi ha sbagliato deve pagare se ciò non avviene vuol dire che la 235 è solo un sasso buttato nello stagno solo per creare terrorismo psicologico". Per la maggioranza interviene il capogruppo dei Ds Enrico Cuda il quale, chiamato in causa dalla minoranza per non aver condiviso la 235, ribadisce la sua posizione e chiarisce che ciò non significa togliere la fiducia al suo assessore nè rompere con la maggioranza, ma ha richiamato tutti a maggiore responsabilità ed equilibrio. " La delibera 235 - ha detto Cuda - ha generato nell’opinione pubblica un effetto di assoluta sfiducia nei confronti della classe politica e burocratica, nessuno escluso; né si può pensare che certe situazioni possano nascere dall’oggi al domani se non s’inquadrano in contesti precisi di riferimento per comprenderne la vera portata. Assume perciò importanza il senso di responsabilità che ognuno di noi ha avuto, congiuntamente all’apparato burocratico, soprattutto nell’ultimo ventennio, nell’amministrare la cosa pubblica senza tradire la fiducia dei cittadini. E su quest’importantissimo aspetto nessuno può tirarsi indietro per non venire meno al proprio compito e confondere le proprie responsabilità. Perciò – conclude il capogruppo dei Ds Cuda - la mia resta una posizione ferma che esprime l’esigenza di aprire un serio confronto politico. Quando c’è confronto si afferma la democrazia perché emergono le diversità che sono garanzia di pluralismo e non sinonimo di rottura. L’assessore al Personale Mario Sero, stempera gli animi chiarendo il senso che la "diffusa illegalità" non è un reato ma dall’indagine fatta risulta che molti sono gli evasori delle RSU, dell’ICI, alcuni lavori non sono completati, altri non hanno seguito un iter regolare. "Sono questi i motivi che ci hanno indotto a deliberare la 235. Riteniamo che le cose debbano cambiare necessariamente per un migliore assetto burocratico e politico del nostro Comune". Il Sindaco Arcudi ha ribadito: "Abbiamo messo per iscritto quello che tutti sapevano e nessuno ha mai fatto. Riteniamo di voler velocizzare la macchina burocratica nell’interesse della maggioranza e soprattutto dei cittadini".




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