Atto intimidatorio contro don Renzo Bagarolo gli hanno bruciato la macchina






Leonardo Rizzo CARIATI – Ignoti nella notte tra sabato e domenica hanno bruciato la macchina dell’arciprete della Cattedrale di Cariati don Renzo Bagarolo, distruggendola completamente. Le fiamme hanno danneggiato una parte della facciata del palazzo vescovile ed il portone dell’entrata principale. Un atto inqualificabile che merita sdegno e condanna. Il vile atto intimidatorio è accaduto in pieno centro storico, sul corso XX Settembre, all’entrata del Palazzo Vescovile dove erano posteggiate, non solo la macchina di Don Renzo, ma altre macchine. Secondo il racconto di alcuni testimoni e dello stesso Don Renzo si è appreso che era appena passata l’una di notte quando qualcuno, ha buttato della benzina sulla vecchia Golf 1400 targata CS 525922, da tempo parcheggiata e fuori uso, e poi ha appiccato il fuoco. Contemporaneamente anche sull’altra macchina dell’arciprete, una BMW, era stata sparsa della benzina, come è stato rilevato dai vigili del fuoco, evidentemente il delinquente non ha fatto in tempo a dare fuoco all’altra macchina perché arrivava qualcuno. Il primo ad accorgersi dell’incendio è stato lo stesso Don Renzo, il quale ha sentito un crepitio che aumentava sempre di più, si è affacciato sul corso ed ha visto l’incendio, quindi è subito sceso sul corso ed ha spostato la BMW. Intanto, sono accorsi alcuni giovani che erano nei paraggi per dare un aiuto a spegnere l’incendio che intanto era divampato con fiamme che sono arrivate fino al tetto del secondo piano del Palazzo Vescovile. Sul posto sono arrivati i pompieri di Cirò, ma il loro intervento è servito sono a spegnere le fiamme che erano rimaste nella carcassa dell’auto distrutta completamente. "Non ho idea di chi possa aver consumato un atto così inqualificabile – ci ha detto don Renzo Bagarolo – ritengo di non avere nemici e di non aver mai subito intimidazione da alcuno. Proprio per questo non so spiegarmi chi possa avere bruciato la macchina. Penso che il danno maggiore lo abbia subito il Palazzo Vescovile che oltre alla facciata tutta annerita e bruciacchiata è stato minato anche il portone principale del palazzo". Nella giornata di ieri l’arciprete ha denunziato il fatto davanti al maresciallo D’Antoni della caserma dei carabinieri di Cariati. Intorno all’arciprete della Cattedrale di Cariati, si sono stretti tutti i fedeli e gli abitanti del centro storico che hanno condannato il vile attentato portandogli tanta solidarietà.




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