L’M.P.A.,“il sindaco si trastulla con la politica del torcicollo”
Longobucco e Filardo mettono di fronte a grosse responsabilità il sindaco ed il suo esecutivo per aver preso in giro i cariatesi
CARIATI – Si anima il dibattito politico, anche aspro, in vista delle elezioni amministrative della primavera prossima.
Tra abboccamenti e banchetti nottetempo finalizzati a tessere alleanze più o meno probabili, ci sia avvia alla prima fase di “scrematura”, considerata la naturale “tregua” natalizia che sottrarrà almeno un mese alle “trattative”.
Intanto le opposizioni consiliari non demordono ed inondano di una valanga di critiche l’esecutivo di Filippo Giovanni Sero, il quale, a sua volta, inchioda alle proprie responsabilità i membri della giunta che hanno preceduto quella attuale.
“Come se il tempo fosse solo una categoria dello spirito – commentano i dirigenti del Movimento per l’autonomia (Mpa), fuori da qualsiasi responsabilità amministrativa passata e presente – il sindaco si trastulla con la politica del torcicollo, invece di guardare avanti e cominciare ad analizzare quanta parte del suo programma sia stato da egli effettivamente realizzato a quattro mesi dalla scadenza naturale del consiglio”.
L’analisi dell’Mpa è impietosa: “I signori che ci governano avevano detto, testualmente, nel 2006, che “è indispensabile affrontare i problemi piccoli che, risolti, possono creare un piccolo vantaggio reale e immediato”.
Cosa è stato risolto?
“Nulla”, dicono categorici Nicola Filardo e Fedele Longobucco, coordinatori del movimento di Lombardo.
E citano il Centro storico; la riqualificazione urbana; la realizzazione dello stadio comunale in località “Varco”; l’Antiquarium; La Biblioteca civica; il Centro di biologia marina ed acquarium; il Mercato del pesce; l’area fieristica e quella archeologica; le strade; i parcheggi; un anfiteatro; il piano colore; la raccolta differenziata dei rifiuti; il verde pubblico e l’arredo urbano.
“Altro che “volare in alto” –commentano, sarcastici, gli autonomisti. Da terra non hanno mai spiccato il volo. Hanno provato, come può tentare una gallina, senza riuscire a sollevarsi dal suolo. A parte il completamento del Porto e del Cinema Teatro (finanziamenti già richiesti dalla vecchia amministrazione), tutto è rimasto nel libro dei sogni, in quella visione onirica cui sembra credere ciecamente il vice sindaco Cataldo Perri, il principale autore materiale delle chimere propinate ai cittadini”.
Il fallimento, per l’Mpa, è totale: “Il nostro nobile Centro storico è abbandonato a se stesso e sempre meno popolato per le oggettive difficoltà determinate da un degrado vergognoso che si amplifica giorno dopo giorno. Lo stadio del “Varco” è stato ultimato da oltre due anni e mai consegnato alla collettività, con il preciso scopo di rendere l’opera una cambiale ignobile da presentare agli elettori per incassare consensi. dell’Antiquarium non v’è traccia in nessun atto amministrativo; la Biblioteca civica è solo un vagheggiamento, con buona pace della cultura; il Centro di biologia marina non è un progetto, ma una sigla priva di contenuti alla quale solo gli sciocchi possono ancora credere; il Mercato del pesce è stata la solita promessa finalizzata ad accattivarsi la simpatia, ed il voto, della determinante e laboriosa famiglia dei pescatori, vessati da ben altri e più gravi provvedimenti di carattere europeo; l’area fieristica e quella archeologica esistono solo nella mente contorta dei governanti nostrani; su strade e parcheggi pubblici è meglio stendere un velo pietoso: percorre in auto, in bicicletta o in moto le strade interne è un azzardo pericolosissimo; l’anfiteatro poi, è un ricordo sbiadito, possibile retaggio di teatranti attivi in altri campi; il piano colore, che ampia eco ebbe sulla stampa all’indomani della vittoria elettorale dei nostri, è rimasto lettera morta; la raccolta differenziata dei rifiuti, nonostante i contributi regionale, è servita solo ad ungere certi meschini meccanismi; il verde pubblico e l’arredo urbano sono astrazioni metafisiche: solo chi non vuol guardare non vede”.
L’impietosa analisi dell’Mpa si chiude con le incognite riservate alla salute pubblica: “La nota questione dell’Ospedale, che avevano giurato di difendere con le unghie e coi denti, si è chiusa clamorosamente con una disfatta della quale i nostri amministratori dovranno rispondere a tutte le popolazioni del territorio; e l’acqua che arriva nei rubinetti delle nostre case non sappiamo cosa sia. Eppure ci avevano garantito di “attuare, all’insegna della trasparenza, una politica di informazione dei cittadini, mediante pubblicazione delle risultanze analitiche delle acque distribuite attraverso la rete idrica comunale”. Parole, solo parole”.
La battaglia è appena cominciata.