Il sindaco non risponde al M.P.A.mentre continua a fare “U catalisu”. Intanto pubblichiamo una nuova lettera aperta


Il silenzio assordante del primo cittadino è già una risposta alla prima lettera aperta dell'MPA



CARIATI – A parere del Movimento per l’autonomia (Mpa) il sindaco Filippo Giovanni Sero è “distratto”, giacché questi non avrebbe avuto la bontà “di rispondere ai quesiti sollevati”dagli autonomisti che, in breve, a beneficio dei lettori, riportiamo.
L’Mpa aveva reso noto che due dipendenti comunali “si dovranno presentare, il 9 maggio prossimo, innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Rossano per rispondere dei reati di truffa e peculato perpetrati ai danni del Comune”.
Ora, considerato che quel periodo “ricadrà nel pieno della campagna elettorale – scrive una nota del movimento - le chiediamo di esporre ai cittadini quali sono, nel merito, le intenzioni di questa amministrazione”.
Perdurando il “silenzio istituzionale”, l’Mpa esprime dubbi: “Forse non saremo un interlocutore ideale, o forse non siamo visti come una minaccia particolare alla sua supremazia ma, le assicuriamo, siamo portatori degli interessi generali della cittadinanza tutta che aspetta risposte”.
Il primo cittadino è “un cultore del diritto, sia nella vita politica che in quella professionale, però – ecco i dubbi dell’Mpa - dal punto di vista amministrativo stenta a rispondere a due quesiti già posti, probabilmente perché deconcentrato dalla sua ricandidatura a sindaco nelle prossime elezioni di primavera”.
Ma, “ a futura memoria”, e credendo di interpretare un nutrito gruppo di cittadini, onesti e liberi”, ecco i quesiti posti a Filippo Giovanni Sero:
1) Avrà lei il coraggio di adottare qualche provvedimento cautelativo a carico dei dipendenti?
2) Preferisce lei avallare questo malsano comportamento ed autorizzare con il suo silenzio tutti i dipendenti ad emulare i colleghi?
3) Si costituirà parte civile per salvare l’immagine del Comune e chiedere una condanna esemplare nei confronti dei dipendenti per i danni che hanno causato all’erario comunale?

La speranza dell’Mpa: “Speriamo che, come ultimo atto della sua amministrazione, non ci sia l’impegno di somme pubbliche a garanzia della copertura di spese legali a difesa dei due dipendenti che, lo ribadiamo, hanno perpetrato un danno al Comune e non hanno commesso i fatti per motivi di servizio”.





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