AI CAMPIONATI ITALIANI DI PIZZA PEDROS E LA SUA "BANDA" COLPISCE ANCORA" PORTA A CASA SETTE RICONOSCIMENTI NAZIONALI




CARIATI - Pasquale Loiacono - L’arte della pizza non conosce confini.
Anzi, il “cibo” per eccellenza per milioni di persone in tutto il mondo, siano essi bambini, adolescenti, giovani ed anziani, passa dall’ingegno dei pizzaioli, gli angeli che dal semplice impasto di farina ed acqua, condito dai prodotti della terra e del mare, riescono a “creare” un piatto unico, internazionale, vero emblema della italianità nel mondo.
A Cariati, ed è notizia datata, si mangia la pizza più buona d’Italia, grazie al quel prodigio di perfezione che si chiama Pietro Tangari, in arte Pedros.
Lui è riuscito a sbaragliare la concorrenza internazionale per diversi anni consecutivi, ma, ora che ha raggiunto il livello massimo della perfezione (da allievo a maestro) ha deciso di trasmettere la sua “arte” ai giovani che si avvicinano al mondo “gustoso” della pizza.
Così, assieme ai maestri Marcello Lamberti e Mauro Mazzotta ha aperto la Scuola Nazionale di Pizza in quel Cosenza.
Ed ecco, dlla città bruzia, giungere i primi successi: al nono campionato italiano assoluto di pizza di Fiuggi, la scuola di Pedros ha sbaragliato la concorrenza conquistando sette riconoscimenti: Quintino Berardi (Paludi) per la sezione “pala under 25”; Filippo Miliello (Celico) e Antonio Scalzo (Taverna) “pala over 26”; Franco Russo (Amantea) e Franco Murano (Torano Castello) “tonda classica”; Antonio Iaquinta (San Giovanni in Fiore) e Francesco Errante (Paola), “pizza in teglia;
Sette trofei conquistati con la passione: “La nostra scuola – commenta Tangari – vuole essere l‘ideale affermazione di un piatto internazionale, la sfida moderna, nell’arte del mangiare bene, della globalizzazione del cibo. Mentre altri parlano astrattamente dei nuovi confronti mondiali, noi permettiamo a tutti di gustare un piatto semplice, genuino ed adattabile ad ogni cultura gastronomica. Insomma, la pizza unisce davvero i palati ed i popoli del pianeta”.
L’ambasciatore cariatese della pizza non si ferma qui: ha intenzione di potenziare la scuola cosentina, la quale ha una particolarità sui generis: “Da noi insegniamo a “fare” la pizza coi prodotti del territorio, materie prime semplici che devono, però, raggiungere il primato della freschezza e della qualità. Il segreto della buona, ottima pizza sta tutto negli ingredienti e nella passione ed esperienza dell’impasto che solo il tempo e la fatica riesce a certificare. La pizza, come cibo universale, unisce: la puoi gustare seduto comodamente al tavolo di casa o del ristorante; ma puoi mangiarla in piedi, nelle frazioni di tempo concesse dal lavoro; a passeggio; in bicicletta; mentre contempli un paesaggio”.
Pasto tanto antico quanto moderno (la sua etimologia è oggetto di discussioni accademiche) la pizza, per i suoi valori nutrizionali, è l’alimento “globalizzato” per eccellenza: non c’è mondo senza pizza e non c’è pizza senza Pedros.


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