Anche il CSF scrive al Prefetto...verso la deriva


Chiede l'intervento di quelle Autorità che possono mettere un freno allo sfascio in cui è sprofondato il Comune di Cariati



Il documento che segue è stato inviato al Prefetto di Cosenza e ad altri organi dello Stato preposti, ciascuno per la propria competenza, alla vigilanza e tutela della legalità in un settore così delicato qual è quello della spesa pubblica, specie in un periodo di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo.
Proprio per questo è richiesto ai centri di spesa periferici come i Comuni di usare la massima cura e diligenza nell’uso del denaro pubblico. Se questa cura e diligenza viene a mancare, così come si sta verificando nel nostro comune, l’indignazione dei cittadini deve farsi sentire forte e chiara, chiedendo anche l’intervento di quelle Autorità che possono mettere un freno allo sfascio in cui è sprofondato il Comune di Cariati a causa di una amministrazione locale irresponsabile e clientelare.
In questa ottica intende muoversi l’iniziativa del Centro Studi “Pier Giorgio Frassati”, condotta da Cataldo De Nardo e Nicola Nucaro insieme ad altri amici.
Ci viene in mente la “DERIVA” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, che, calata nella nostra piccola realtà locale, ci impone di domandarci:
DOVE VA IL NOSTRO COMUNE???..... ”LA DERIVA”!!!!


Il Comune di Cariati predica bene ma razzola male, anzi malissimo

Il Comune di Cariati a tutt’oggi non ha approvato il bilancio di previsione esercizio 2013, ha chiuso l’ultimo rendiconto con un pesante disavanzo di amministrazione, ha riconosciuto una consistente mole di debiti fuori bilancio lasciandone altri senza riconoscimento, tutti comunque senza adeguata copertura finanziaria.
Tutto ciò impone allo stesso ente l’osservanza di alcune regole, vincoli e divieti a tutela del sistema bilancio nel rispetto dei postulati e principi contabili dettati dall’Osservatorio per la finanza e la contabilità degli enti locali.
L’art. 163 del T.U. 267/2000 detta per i Comuni le regole per L’ESERCIZIO PROVVISORIO E LA GESTIONE PROVVISORIA NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE
Il successivo art. 191 detta le “REGOLE PER L’ASSUNZIONE DI IMPEGNI E PER L’EFFETTUAZIONE DI SPESE” .
In particolare il 5° comma di quest’ultimo articolo testualmente recita :
“5. Agli enti locali che presentino, nell'ultimo rendiconto deliberato, disavanzo di amministrazione ovvero indichino debiti fuori bilancio per i quali non sono stati validamente adottati i provvedimenti di cui all'articolo 193, è fatto divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge. Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti esercizi”

Il Comune di Cariati, non ha ancora approvato il bilancio di previsione esercizio 2013 e ha chiuso l’ultimo rendiconto deliberato (esercizio 2012, delibera CC n. 14 del 15/5/2013) con un disavanzo di amministrazione di € 1.251.599,41 , debiti fuori bilancio per diversi milioni di euro per i quali non sono stati adottati validamente i provvedimenti di cui all’art. 193. Inoltre è classificato ente strutturalmente deficitario per aver superato 7 parametri su dieci. Nella delibera CC n. 62 del 29/11/2012, l’ultima di una lunga serie di riconoscimenti di debiti fuori bilancio, testualmente si dispone :
“ Di mantenere, prudenzialmente, l’importo complessivo di € 1.741.302,45 …..stante la impossibilità nell’odierna seduta di provvedere al riconoscimento di tutti i debiti…..”
Con delibera di Giunta Comunale n. 15 del 7/2/2013 , l’amministrazione nel prendere atto dell’esistenza della richiamata normativa, fissa alcune direttive ai fini degli impegni di spesa e assegna le risorse di bilancio a ciascun ufficio-centro di spesa, rapportandole in termini di dodicesimi ai singoli stanziamenti del precedente bilancio.
Ma, ohimè, il primo a violare quelle direttive è proprio la Giunta Comunale, per la quale l’esistenza o meno del bilancio di previsione non fa alcuna differenza !!!
E’ così che si predica bene e si razzola male, anzi malissimo !!!!!
Un rapido e sommario esame di alcuni provvedimenti adottati dalla Giunta è sufficiente a dimostrarci senza il minimo dubbio che il Comune di Cariati NON RISPETTA i vincoli posti da quelle norme, ma continua irresponsabilmente ad assumere impegni di spesa che portano inevitabilmente ad ulteriore indebitamento in continua crescita. Senza considerare peraltro che il Comune non è in grado neppure di ripianare l’equilibrio dell’ultimo bilancio adottato (esercizio 2012) con gli strumenti previsti dagli artt. 193 e seg. Del T.U. 267/2000.
Il recente ricorso al piano di riequilibrio finanziario pluriennale effettuato con delibera Cc n.19 del 22/5/2013 e non ancora definito, risulta irrimediabilmente compromesso per non dire irrealizzabile, come ben si deduce dagli elementi integrativi istruttori richiesti dall’apposita commissione ministeriale (art. 243 bis e seguenti T.U. 267/2000).
Ma veniamo all’ individuazione di alcuni provvedimenti, tra i tanti adottati dalla Giunta, che dimostrano il NON RISPETTO DELLE REGOLE DI CONTABILITA’ PUBBLICA come esplicitate negli articoli del T.U. 267 prima citati e ribaditi nella delibera di Giunta n. 15 del 7/2/2013 che così resta lettera morta. Ci viene il sospetto che tale delibera è stata adottata soltanto per creare una sorta di paravento o alibi per mascherare le future violazioni alle regole di bilancio.
1. Con delibera di Giunta Comunale n. 87 del 22/8/2013 si dispone un impegno di spesa di € 69.000,00 senza alcuna copertura finanziaria. Nessun riferimento ad analoga spesa del bilancio precedente, e neppure frazionamento in dodicesimi. Nel parere contabile, di natura sibillina, non viene indicato nessun intervento o capitolo di spesa, ma un generico rinvio al “redigendo bilancio 2013”.
2. Con delibera di Giunta Comunale n. 91 del 13/9/2013 si dispone un impegno di spesa di € 18.902,48 con analoghe modalità di cui al precedente punto 1 e senza alcuna copertura finanziaria.
Ci limitiamo soltanto a questi due impegni senza citare i tanti altri effettuati senza alcuna copertura finanziaria e comunque in spregio ai limiti di spesa imposti in regime di esercizio provvisorio.
Il differimento dei termini per l’approvazione del bilancio di previsione (per quest’anno fissato al 30 novembre) giustificato dalla complessa situazione finanziaria generale, è un fenomeno censurabile che presenta le tante e ovvie criticità per la mancanza del documento previsionale quasi alla fine dell’esercizio di riferimento.
Proprio a fronte di tali criticità e per la corretta gestione della spesa pubblica il legislatore ha posto vincoli e divieti a tutela del sistema bilancio fondato su postulati e principi contabili alla cui rigorosa osservanza sono tenuti in primis gli organi di governo, così come recita l’Osservatorio per la finanza e la contabilità degli enti locali.
Il ricorso agli Organi indirizzo è dettato dalla preoccupazione per il futuro del nostro Comune, esposto a una pesante esposizione debitoria in continua e inarrestabile crescita, il cui ripiano graverà tutto sulle tasche di noi cittadini costretti a pagare per la gestione scellerata e irresponsabile di amministratori, che probabilmente rimarranno impuniti, e senza avere adeguati servizi pubblici locali.

x