MAMMA DELFINO TENTA IL SUICIDIO DOPO LA MORTE DEL SUO NEONATO
CALOPEZZATI – Succede d’estate. L’altro giorno abbiamo riferito del ritrovamento di un cucciolo di delfino agonizzante sulla spiaggia di Calopezzati: aveva, dice la famiglia che l’ha avvistato e chiamato i soccorsi, un lunga ferita sul dorso, causata, probabilmente, da attrezzature per la pesca.
La Guardia Costiera di Cariati ed il servizio veterinario distrettuale non hanno potuto fare altro che constatarne la morte e disporne il trasporto in un centro specializzato per la termodistruzione.
Il piccolo delfino, lungo appena un metro e 20 centimetri, apparteneva alla specie dei grampus griseus, raro nei nostri mari ed a rischio di estinzione, giacché minacciato dalla pesca incontrollata e dall’inquinamento delle acque.
I turisti che si sono accorti del cetaceo in difficoltà, ora aggiungono elementi toccanti alla storia: “È l’alba. Siamo sull’arenile a vegliare il cucciolo, impotenti ed in attesa dei soccorsi; lo spettacolo della creatura che lotta contro la morte ci è rimasto negli occhi. Si dimena impercettibilmente e noi lì a vegliarlo, incapaci di dargli il benché minimo aiuto. All’improvviso, a pochi metri dalla riva, il mare sembra ribollire; affiorano due pinne. Abbiamo paura, ma poi ci accorgiamo di due delfini adulti, di grosse dimensioni; uno si ferma leggermente al largo; l’altro continua ad avanzare velocemente verso la spiaggia. Dopo un attimo di stordimento capiamo tutto: è la mamma del piccolo delfino che a tutti i costi vuole raggiungerlo e non importa se sicuramente sa che è un suicidio: ha deciso di arenarsi e morire assieme al suo cucciolo. Sembra impazzita dal dolore, ed allora decidiamo che un’altra morte sarebbe assurda; entriamo in acqua e formiamo una sorta di barriera; la spingiamo con tutte le nostre forze; arriva altra gente a darci una mano; lei si agita; emette i suoni tipici della specie: forse sono urla di sofferenza. Spingiamo sempre più forte; siamo sfiniti; ma alla fine riusciamo nel nostro intento: la mamma delfino si allontana, questa volta lentamente; raggiunge il suo compagno e scompare all’orizzonte. A noi lascia un’infinita tristezza ed un insegnamento: l’amore è davvero il più forte sentimento del creato”.
E, aggiungiamo noi, non appartiene solo al genere umano che spesso, in suo nome, compie nefandezze indicibili: chi sono le bestie?