INFUOCATO CONSIGLIO COMUNALE PER LA SORTE DELL'OSPEDALE "V. COSENTINO" ALLA FINE SI TROVA UN ACCORDO PER UN NUOVO INCONTRO PRIMA DI INCONTRARE LOIERO





CARIATI – Nonostante i mille contrasti e contrapposizione tra maggioranza e minoranza, alla fine si è trovato un’intesa per un nuovo consiglio comunale, da tenersi questa volta all’interno dell’ospedale, con il supporto dei sindaci del territorio, dei sindacati e soprattutto dalla presenza popolare. Questa è la proposta scaturita al termine dell’ultimo consiglio comunale che si dovrebbe tenere, probabilmente, il prossimo 20 agosto, prima dell’incontro con il presidente della giunta regionale Loiero. La cronaca del consiglio comunale convocato sul delicato tema dell’ospedale di casa nostra finisce in una quasi bagarre: tutti contro il sindaco Filippo Giovanni Sero, reo di non avere agito con decisione contro la spoliazione della struttura sanitaria cariatese.
Cosa avrebbe dovuto fare il buon Sero, nessuno lo ha spiegato.
Il primo cittadino è il “de cuius”, il beneficiario di una eredità pesante che viene da lontano, mai risolta dai suoi predecessori semplicemente perché non essi non avevano, e non ha il Sero, alcun titolo, o potere, nemmeno istituzionale, per aggiustare la mira di certi programmi già pianificati nei piani alti della regione Calabria, ove la sanità è quasi come la zecca di Stato: un piatto talmente ricco da far gola, diciamocelo chiaramente, alla ‘ndrangheta ed a tutti i criminali in colletto bianco.
D’altra parte, all’assemblea erano presenti pochissimi cittadini e solo 3 sindaci, a fronte dei 12 che fino a qualche giorno fa lottavano assieme contro la discarica e l’inceneritore proposto del commissario straordinario per i rifiuti, Goffredo Sottile.
Un segno di resa?
Non lo sappiamo, ma di certo c’è che il Sero provenienti da oppositori politici, da sindacati e da operatori del comparto sanità.
“Petramala (il direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale, ndc) ti ha preso in giro. Quando ti svegli?”, è il monito del capogruppo di minoranza del partito democratico, Mario Sero, il quale punta l’indice sull’attività “festaiola” del governo locale: “Siete buoni solo a fare tarantelle che propagandate a destra ed a manca, mentre invece la salute della gente, come dimostra questo coniglio deserto, non è nei vostri pensieri. Vergognatevi”.
Per Alfonso Cosentino, capogruppo della “lista per Cariati”, siamo “giunti ad un risultato che è il peggiore che ci possa essere: avete fatto melina, abboccando ad ogni promessa del direttore generale di turno, mentre era molto più semplice dissentire secondo una logica inattaccabile: non possibile accettare un ridimensionamento dell’ospedale senza una logica alternativa”.
Il vice sindaco Perri difende l’operato della giunta civica e conferma che di più non si poteva davvero fare: “ il momento della coesione, non della divisione a tutti i costi e dettata da semplici ragioni ideologiche o di opportunità”.
Luigi Baratta, di Italia dei valori, non ha peli sulla lingua: Avremmo bisogno di un sindaco con le palle”, riferendosi, ovviamente, a certe ghiandole deputate a contribuire alla prosecuzione della specie.
Il buon Filippo Giovanni Sero assorbe ogni critica come una spugna, ma al momento buono ribatte e smonta, uno per uno, il castello accusatorio che lo identifica come uno dei coautori dello sfascio della sanità: “Nei limiti conferitomi dalle mie funzioni, non ho lasciato nulla di intentato. Ci sono documenti e resoconti giornalistici che provano, in maniera inoppugnabile, l’impegno di questa amministrazione a favore dell’ospedale e contro ogni ipotesi di ridimensionamento. Chi afferma il contrario, senza uno straccio di prova, è in malafede e strumentalizza la crisi generalizzata della sanità calabrese per gettare fango sulla maggioranza”.
Vince la noia ed il caldo, sicché, dopo quasi 5 ore di accese discussioni, solo i taccuini dei cronisti sono pieni: il resto è il vuoto assoluto.


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