IL PONTE-ONLINE DENUNZIA: UN ALTRO PEZZO DELL'OSPEDALE CI VIENE SOTTRATTA: LA PEDIATRIA, TRA L'INDIFFERENZA DEI SINDACATI, ISTITUZIONI E "COMODI" COMITATI PRO OSPEDALI
CARIATI – Nella totale indifferenza di sindacati, istituzioni e improbabili “comitati di difesa” fantasma (tutti ne parlano ma nessuno li ha mai visti) il rullo compressore che sta affossando i piccoli ospedali calabresi, manovrati dai “poteri forti” annidati in particolari territori privilegiati, continua nell’opera di demolizione dei presidi “virtuosi” i quali, pure, hanno garantito buona sanità, come la struttura cariatese del “Cosentino”, assurta agli onori della cronaca per l’imponente manifestazione popolare dell’agosto scorso.
Spogliato, nel corso dell’ultimo lustro, dei servizi fondamentali, al “Cosentino” resta solo il reparto di degenza di medicina con annesso servizio cardiologico.
Il resto è una incredibile panzana.
A seguito della clamorosa protesta agostana, i vertici provinciali della salute pubblica si impegnarono ad aprire l’unità operativa di geriatria, assegnata da tempo al nosocomio di cariati ma dirottata verso altri siti di ben altro blasone.
Ed in effetti, il 7 settembre, quella divisione si inaugura ma, nonostante i posti letto a disposizione, si opera solo in regime di day hospital.
Sono disattesi anche tutti gli impegni sottoscritti nei giorni “caldi” della vibrata manifestazione.
Qui non ci sono anestesisti, neppure in regime di reperibilità.
Significa che il pronto soccorso è perfettamente illegale, nonostante le reiterate rassicurazioni del direttore generale dll’Azienda sanitaria provinciale, Franco Petramala.
Lo conferma il presidente nazionale dell’Unione medici ospedalieri dell’emergenza e dell’urgenza, Anna Maria Ferrari: “Senza un anestesista a disposizione, il personale del pronto soccorso non può assolutamente procedere a nessun tipo di intervento, sia pure minimo o di routine. Se in una siffatta organizzazione si dovessero presentare problemi di un certo rilievo, compreso il decesso di un paziente, la responsabilità penale e civile è tutta dei medici”.
Capita l’antifona?
Ma adesso ecco giungere un altro colpo gobbo: da lunedì prossimo, nelle ore pomeridiane, notturne, festive e prefestive, il pronto soccorso di Cariati non disporrà più di medici pediatri.
Traduzione: i pargoli hanno assistenza solo dalle 8 alle 14, Per il resto, che i genitori si arrangino.
Ma i problemi sono infiniti: non c’è un’ambulanza degna di questo nome, se si eccettua una vecchia berlina Mercedes degli anni ’60; un’autolettiga in prestito dalla vecchia Asl di Castrovillari, ed un catorcio perennemente in officina.
Nessuno di questi mezzi, ovviamente, ha l’aria condizionata e la dotazione è desolatamente ferma a 30 anni fa.
Per non parlare della strumentazione della diagnostica per immagini: l’unico ecografo è un reperto archeologico la cui definizione è paragonabile, tanto per fare un esempio, ai primi filmati dei fratelli Lumière.
Medici ed infermieri, che ogni giorno, a proprio rischio, affrontano mille problemi cercando di offrire servizi dignitosi, sono demoralizzati: che senso ha mantenere un ospedale sull’orlo del baratro?