“L’OSPEDALE DI CARIATI RIMANE OSPEDALE E NON SARA’ UNA CASA DELLE SALUTE” AD AFFERMARLO IL DIRETTORE GENERALE DELL’ASP DI COSENZA FRANCO PETRAMALA – LE SUE DICHIARAZIONI NELL’INTERVISTA ESCLUSIVA NELLA SEZIONE VIDEO






CARIATI - Il leader maximo della sanità pubblica visita il reparto di geriatria, aperto il 7 settembre scorso e operante solo in day hospital, ed ascolta proposte, suggerimenti e lamentele del personale medico e paramedico.
Seguito da uno stuolo di sindacalisti, dirigenti ed operatori ospedalieri (come il dottor Guido Tersilli nella famosa scena del film omonimo di Alberto Sordi), gira in un lungo e largo per il presidio sanitario ed infine si concede al nostro taccuino con piglio deciso e senza tentennamenti.
Sul piatto c’è la questione della delibera regionale n. 548 del 7 agosto scorso, pubblicata dal bollettino ufficiale della regione Calabria il 16 ottobre, secondo la quale l’ospedale di Cariati è declassato a “Casa della salute”. In quel progetto, dice una nota ufficiale del comune, il “Vittorio Cosentino” dovrebbe continuare a svolgere funzioni parzialmente ospedaliere di riabilitazione e lungodegenza riabilitativa e mantenere una dotazione di 30 posti letto per acuti e 80 posti letto per non acuti.
Per questo, “il Comitato pro – ospedale, esprimendo forte allarme e preoccupazione per la notizia appresa, deciderà, nelle prossime ore, sulle iniziative da intraprendere, invitando sin da ora, le forze sociali e politiche, locali e territoriali, ad azioni congiunte.
“È una delibera sorpassata da una norma più recente del 10 ottobre. A Cariati è prevista la medicina; la cardiologia; la lungodegenza; la riabilitazione; la dialisi e, in prospettiva, una struttura specializzata in malattie oncologiche”.
Tutto bene, dunque?
Quasi, perché di riaprire l’ostetricia non se ne parla proprio, così come resteranno chiuse le sale operatorie: “Appronteremo un blocco operatorio solo per le urgenze e al servizio esclusivo del pronto soccorso”.

Petramala ritiene che le responsabilità della quasi spoliazione dell’ospedale cariatese sono da imputare unicamente ad una classe politica (riferita a quella del passato) “negligente” ed a una gestione della sanità superficiale: “Ma adesso si cambia. Tanto per cominciare tutto ciò che non è di competenza ospedaliera dovrà essere smantellato”.
Per comprensione: “La nuova ala attualmente occupata dagli uffici amministrativi e dal distretto sanitario dovrà sloggiare entro un paio di mesi. Abbiamo bisogno di spazi se vogliamo attuare i nostri progetti”.
Intanto oggi, alle 11, è prevista una riunione dei dipendenti ospedalieri e questa sera, alle 18, un incontro fra cittadini presso il centro sociale.
Ad organizzare le manifestazioni è il sindacalista della Rdb – Cub, Raffaele Bombino.

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