"LA TRASPARENZA SBANDIERATA DEL COMUNE ? COME AL SOLITO UNA BUFALA" - LO DICHIARA IL CONSIGLIERE DI MINORANZA TOMMASO CRITELLI






CARIATI – “Comune trasparente? Come al solito una bufala, frutto della propaganda organizzata con gran dispendio di mezzi e risorse al fine di confondere i cittadini”.
È la certezza del consigliere comunale di minoranza Tommaso Critelli (Lista per Cariati in quota Udc) che affonda: “Il sindaco Filippo Giovanni Sero ed il suo vice Cataldo Perri ci inondano quotidianamente di comunicati stampa secondo i quali il nostro comune sarebbe una “casa di vetro”, un culla di democrazia in cui tutti gli atti sarebbero a disposizioni dei cittadini anche attraverso il sito ufficiale internet dell’amministrazione”.
Addirittura, Cariati sarebbe stata premiata per ben due volte “per la sua “glasnost” divulgata attraverso la rete, la “puntuale e pubblica chiarezza di ogni azione decisa ed intrapresa in nome del popolo sovrano”.
Peccato che non sia così, perché, spiega il Critelli, “siamo dinanzi all’ennesima menzogna che, questa volta, non si può camuffare, a meno di non essere così repentini da modificare in fretta e furia un intero portale sul web”.
Ma cosa c’è che non va?
“Sul sito istituzionale del comune (www. http://cariati.asmenet.it/), la finestra che dovrebbe essere spalancata sul mondo, alla voce “atti” ci sono i bandi (l’ultimo è del 26 gennaio 2009), i concorsi (18 marzo 2009) e le delibere di giunta e di consiglio. Peccato che queste ultime, rilevantissime per la partecipazione popolare, sono desolatamente ferme all’anno scorso. In buona sostanza, del 2009 non c’è nulla, ma proprio nulla delle decisione prese a Palazzo Venneri”.
A questo punto appare “legittima la domanda: ma come ha fatto il comune di Cariati ad essere premiato per la trasparenza degli atti amministrativi? Perché approfittare di uno strumento ancora, purtroppo, non diffuso come internet per infinocchiare la gente?”
Vero è, comunque, che la pubblicità dell’azione amministrativa locale non necessariamente debba esplicarsi attraverso il web, ma, spiega Critelli, “in epoca di informazione globale, la tecnologia di cui mena vanto il governo locale dovrebbe, anche se non arriva a tutti per svariati motivi, essere il traino della vera trasparenza e partecipazione. Il fatto che la rete non sia fruibile dalla totalità dei cittadini non deve essere da ostacolo alla tanto sbandierata visibilità della quotidiana gestione della cosa pubblica”.
Ed allora?
“Meglio tacere – chiosa Critelli – che prendere la gente per i fondelli. E che si restituiscano i falsi riconoscimenti a chi li ha assegnati. A meno che non ci sia ache lì il solito inghippo”.
Chi ci capisce è bravo.

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